Appalti pubblici e certificazione

La parità di genere negli appalti pubblici

La parità di genere negli appalti pubblici è diventata un tema centrale nelle recenti normative italiane, con significativi cambiamenti apportati dal Nuovo Codice Appalti (D.Lgs. 36/2023) e dalle linee guida del PNRR.

Premialità per la Certificazione di Parità di Genere

Il Nuovo Codice Appalti prevede che le imprese in possesso della certificazione di parità di genere ottengano un punteggio premiale nei bandi di gara pubblici. Questa certificazione attesta l’adozione di politiche che promuovono la parità di genere e, secondo l’art. 46-bis del Codice delle pari opportunità (D.Lgs. 198/2006), permette alle aziende certificate di ottenere un vantaggio nelle procedure di affidamento​.

Requisiti di Partecipazione

Per le aziende con più di 50 dipendenti, è obbligatorio allegare, alla partecipazione agli appalti finanziati dal PNRR, un rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile. Questo requisito mira a garantire una maggiore trasparenza e a promuovere politiche di inclusione delle donne all’interno dell’azienda​. Inoltre, le aziende più piccole possono fornire una relazione di genere successivamente all’aggiudicazione dell’appalto, dimostrando il loro impegno futuro in questa direzione​.

Certificazione e Autocertificazione

Un recente aggiornamento del Decreto-legge n. 57/2023 ha eliminato la possibilità di autocertificare il possesso dei requisiti per la parità di genere. Ora, per ottenere i benefici previsti negli appalti pubblici, è necessaria la certificazione ufficiale da parte di un organismo accreditato, che garantisce l’effettiva implementazione di politiche di genere​

Riduzione delle Cauzioni

Un ulteriore vantaggio per le aziende certificate riguarda la riduzione fino al 20% della cauzione richiesta per la partecipazione alle gare d’appalto. Questo sconto è cumulabile con altre agevolazioni previste per chi detiene specifiche certificazioni di qualità e conformità, inclusa quella per la parità di genere​.

Obblighi Aggiuntivi e Integrazione con Altri Sistemi

Le imprese certificate devono anche rispettare obblighi aggiuntivi, come l’aumento dell’occupazione femminile e giovanile nelle nuove assunzioni, con l’obiettivo di raggiungere almeno il 30% dei nuovi posti di lavoro destinati a queste categorie. La certificazione per la parità di genere può essere integrata con altre certificazioni aziendali (es. ISO 9001 o 45001) per migliorare la gestione delle risorse umane e l’efficienza organizzativa​.

La certificazione per la parità di genere offre alle aziende un vantaggio competitivo significativo negli appalti pubblici, non solo per i punteggi premianti, ma anche per le opportunità di accesso a finanziamenti agevolati e sgravi contributivi. Implementare tali politiche non solo aumenta le probabilità di successo negli appalti, ma migliora anche la reputazione aziendale e contribuisce alla crescita sostenibile del business.

Ethics consulting è tra gli attori più qualificati in Italia, grazie al coordinamento delle attività da parte di Francesca Torelli, Consigliera di Parità della regione del veneto e Consigliera di Fiducia per importanti enti che operano a livello nazionale e internazionale, per accompagnarti in un processo (la certificazione della parità di genere) che non solo è moralmente ed eticamente apprezzabile, ma porta vantaggi concreti anche in relazione alla partecipazione ad appalti pubblici.