Gender Gap 2025: l’Italia ancora lontana dalla parità. Ecco cosa dice il nuovo report del WEF

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Il nuovo Global Gender Gap Report 2025 pubblicato dal World Economic Forum lancia un chiaro segnale: la parità di genere è ancora lontana, e l’Italia non fa eccezione. Con un punteggio di 0.704, il nostro Paese si posiziona 85esimo su 148 economie, restando ben sotto la media europea (75,1%) e distante dalle prime posizioni occupate da Islanda, Finlandia e Norvegia.

Dove siamo più indietro?

Il report evidenzia quattro aree chiave: partecipazione economica, istruzione, salute e potere politico. L’Italia presenta carenze in particolare in due ambiti:

  • Partecipazione economica e opportunità (Economic Participation and Opportunity): sebbene vi siano segni di miglioramento, le donne italiane restano penalizzate in termini di presenza nel mercato del lavoro, accesso a ruoli dirigenziali e disparità salariale.
  • Empowerment politico: nonostante la crescente attenzione alle pari opportunità, la rappresentanza femminile nel Parlamento e tra i ministri resta bassa. In Italia, le donne detengono solo circa il 21,4% dei ruoli ministeriali, ben lontane dai livelli dei Paesi nordici.

Istruzione e salute: bene, ma non basta

Sul fronte dell’istruzione, l’Italia ha raggiunto la parità nei tassi di alfabetizzazione e nelle iscrizioni scolastiche. Anche sul piano della salute si registrano buoni risultati in termini di aspettativa di vita e tasso di natalità. Tuttavia, questi dati positivi non si traducono automaticamente in maggiore partecipazione o leadership femminile nel mondo del lavoro o nella politica.

Il paradosso italiano

Il report mette in luce un “paradosso di sistema”: nonostante le donne italiane siano mediamente più istruite degli uomini, l’accesso alle posizioni apicali rimane limitato. Secondo il WEF, questo gap tra formazione e occupazione rappresenta un grave spreco di capitale umano e un freno alla produttività e all’innovazione del Paese.

Quali prospettive?

A livello globale, si stima che al ritmo attuale serviranno 123 anni per colmare il divario di genere. Per l’area economica, la proiezione è ancora più allarmante: 135 anni per raggiungere la parità nei luoghi di lavoro.

Per l’Italia, serve un cambio di passo. Le aziende, le istituzioni e il mondo della formazione devono collaborare per:

  • incentivare la partecipazione femminile nei settori STEM;
  • promuovere politiche di conciliazione vita-lavoro;
  • garantire pari opportunità di carriera e leadership.

Il Gender Gap Report 2025 mostra che l’Italia è ancora indietro, soprattutto su lavoro e rappresentanza politica. Istruzione e salute non bastano se poi le donne restano fuori dalle posizioni che contano.

Servono misure concrete: più accesso al lavoro qualificato, meno ostacoli alla carriera, regole chiare per la parità salariale. Le aziende e le istituzioni hanno strumenti e responsabilità per agire subito.

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