Il gender pay gap nello sport è uno dei nodi più evidenti della disuguaglianza di genere. Le atlete continuano a guadagnare meno dei colleghi uomini, spesso in nome di presunte logiche di mercato. Ma queste logiche ignorano il ruolo decisivo dei media nella costruzione del valore economico dello sport femminile.
In realtà, il mercato è fortemente influenzato dai media, che giocano un ruolo decisivo nella costruzione del valore economico di uno sport. E qui nasce il paradosso: se le atlete sono meno raccontate, meno inquadrate, meno sponsorizzate, finiscono per valere di meno. Una marginalizzazione economica che ha origini culturali e sistemiche, alimentata da una narrazione ancora troppo al maschile.
Il gender gap nello sport non si limita agli stipendi.
Si manifesta nella visibilità mediatica, nelle sponsorizzazioni, nelle opportunità di carriera e, soprattutto, nei ruoli di leadership. L’apice della discriminazione arriva con la maternità: molte atlete vedono sfumare tornei, contratti e ranking, penalizzate da un sistema che ancora non riconosce il diritto di conciliare vita e carriera. Per molti, è “la regina delle discriminazioni”.
Oltre il dato economico: serve un cambio di paradigma
Ridurre il gender gap non significa solo pareggiare gli stipendi. È necessario intervenire sulla cultura sportiva, sulla governance delle federazioni e sul modo in cui lo sport viene pensato e gestito. Finché resterà un sistema disegnato “a misura d’uomo”, la parità di genere resterà una meta distante.
Un segnale di speranza arriva dalla recente modifica dell’articolo 33 della Costituzione italiana, che riconosce lo sport come valore educativo e sociale. Un passo avanti importante, che però rischia di restare solo simbolico se non sarà seguito da azioni concrete: politiche inclusive, equa rappresentanza nei vertici sportivi, formazione e abbattimento delle barriere culturali e normative.
Lo sport può e deve essere uno spazio di equità. Ma per esserlo davvero, deve cambiare le sue regole del gioco.
Un segnale di speranza arriva dalla recente modifica dell’articolo 33 della Costituzione italiana e dal rafforzamento delle leggi sulla parità di genere, che offrono un quadro normativo su cui costruire cambiamento.
Ma servono anche pratiche quotidiane e strategie efficaci: le azioni di marketing inclusivo rappresentano uno strumento concreto per rendere lo sport più giusto, rappresentativo e accessibile a tutte le persone.
🔍 Per approfondire il gender pay gap nello sport
- Closing the Gender Play Gap – OECD: evento internazionale sull’equità retributiva nello sport, con interventi di atleti e policy maker.
- Gender Pay Gap in Europe – Euronews: confronto tra i paesi europei nella riduzione del divario salariale di genere.