La varietà di persone, l’equità nel loro trattamento e la creazione di ambienti inclusivi.
Va di moda l’acronimo DEI, scritto qualche volta DE&I, che indentifica in tre parole l’ambito del trattamento equo e imparziale dei dipendenti di aziende pubbliche e private. Ma cosa c’è dietro questi termini? Proviamo ad analizzarli.
- Diversity: si riferisce alla presenza di differenze all’interno di un determinato contesto, come differenze di genere, etnia, orientamento sessuale, età, abilità fisiche, status socioeconomico, e altre caratteristiche. In italiano traduciamo spesso questo termine con “diversità”. È un errore, in quanto ad esempio il genere femminile non è certo “diverso” (da cosa poi, dal genere maschile?). Infatti, la parola corretta è “varietà”. È la varietà che deve essere tutelata, in primis – appunto – la varietà di genere.
- Equity: riguarda la giustizia e l’imparzialità nel trattamento, nell’accesso alle opportunità e nelle risorse, prendendo in considerazione le diverse esigenze e circostanze individuali per garantire che tutti abbiano le stesse possibilità di successo.
- Inclusion: l’atto di creare ambienti in cui tutte le persone si sentano accolte, rispettate, sostenute e valorizzate, permettendo loro di partecipare pienamente e di esprimere tutto il loro potenziale.
Questi concetti sono spesso utilizzati in ambito aziendale, educativo e sociale per promuovere una cultura più giusta e inclusiva.
Non solo genere
Il termine Bias si riferisce a un’inclinazione o una tendenza che può influenzare il giudizio e il comportamento di una persona in modo non oggettivo. Il bias può manifestarsi in diversi contesti, inclusi quelli cognitivi, sociali e statistici.
Parlando di DEI (Diversity, Equity, Inclusion) il bias più rilevante è senz’altro il Bias Sociale: pregiudizi o discriminazioni verso determinati gruppi di persone. Questo può includere bias razziali, di genere, di età, o relativi a qualsiasi altra caratteristica sociale di un individuo.
Il bias, in tutte le sue forme, può avere un impatto significativo sulla qualità delle decisioni e delle conclusioni, rendendo importante riconoscerlo e mitigarlo quando possibile.
Anche i bias legati all’età sono fortemente ancorati alla cultura italiana. Comprendere i bisogni dei soggetti più giovani quanto quelli dei collaboratori (o collaboratrici) più anziani, interrogandosi su cosa accomuna queste persone pur nella loro varietà, e creare così gruppi multigenerazionali o multiculturali, sono un passaggio fondamentale per garantire l’inclusione.
Numerose ricerche mostrano che le persone che lavorano in gruppi d’età e cultura diversa riconoscono che la collaborazione tra colleghi e colleghe favorisce una buona performance del gruppo stesso, e promuove occasioni di crescita.

Misurare i risultati del percorso verso la parità di genere
Misurare i risultati del percorso verso la parità di genere
Non si può migliorare senza misurare. Dashboard interne delle aziende e certificazioni, come quelle proposte da Ethics Consulting, possono essere utili, non solo per monitorare i passi verso una maggior equilibrio di genere in azienda, ma anche per misurare e quantificare il gender pay gap.
Ma quali sono i vantaggi nell’applicare politiche DEI in un’organizzazione?
- Reputazione
In Italia le lavoratrici di giovane età considerano particolarmente importante lavorare in un ambiente che valorizzi la diversità delle persone e che promuova una cultura inclusiva.
- Fiducia
La percentuale di fiducia nelle aziende è del 57%. Promuovendo i valori DEI, le aziende possono guadagnare la fiducia dei consumatori e contribuire al miglioramento della società.
- Performance
le aziende con più varietà di persone (in termini di genere, preferenza, cultura, religione, abilità etc.) nelle prime linee hanno una probabilità di performance economica superiore del 39% rispetto alle altre aziende.

// PARITA' DI GENERE
L’Ottica aziendale
L’acronimo DEI, diversità, equità e inclusione, è al primo posto nelle priorità dei datori di lavoro delle aziende che vogliono distinguersi nell’ambito della responsabilità sociale. Le migliori aziende del mondo stanno già compiendo, mentre parliamo, passi significativi al punto da includere alcune parole chiave dell’ambito DEI nel proprio pay-off della marca.
Avere dipendenti con prospettive diverse dà alle aziende un enorme vantaggio perché si traduce in maggiore creatività, problem solving, positività.